venerdì 9 novembre 2007

Resoconto assemblea del Pcl del 7 novembre 2007.



Resoconto assemblea del Pcl del 7 novembre 2007.

Il 7 Novembre scorso, presso la sala conferenze dell’Hotel Stella 2000 ad Olbia, si è tenuta una partecipata assemblea pubblica organizzata dalla sezione di Olbia del Partito Comunista dei Lavoratori, con la partecipazione del portavoce nazionale, Marco Ferrando.

L’assemblea è stata introdotta dal compagno Antonio Carboni, con una dettagliata relazione nella quale ha esposto i seguenti argomenti: nascita, natura e principi del Mpcl; situazione nazionale e caratterizzazione del governo Prodi, in particolare della sinistra di governo e del centro liberale borghese; controriforme messe in atto negli ultimi anni dai vari governi borghesi, di centrodestra e di centrosinistra; la situazione sarda e lo sviluppo delle lotte di classe in Sardegna, con le varie vertenze all’Eridania sadam, all’Unilever, alla Legler, una descrizione dettagliata della questione della Palmera e altri casi; parole d’ordine portate avanti dal Pcl nei luoghi di lavoro, come la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo operaio delle fabbriche in crisi e l’unificazione delle lotte.

Alla relazione del compagno Antonio è seguito il dibattito che è stato molto ricco di interventi e nel quale sono stati sollevati numerosi problemi inerenti alla tattica sindacale, alla coscienza dei lavoratori, alle condizioni di lavoro dei precari e dei lavoratori immigrati, allo sfruttamento al quale sono sottoposti i lavoratori in generale da parte del padronato. Il primo intervento nel dibattito è stato quello del compagno Giovanni Antonio Orunesu del Prc la cui critica principale alla nostra linea è consistita nel fatto che, siccome molti lavoratori votano a destra, non avrebbe senso portare avanti le rivendicazioni che il Pcl ha coerentemente sostenuto fino ad adesso. Tale critica, come ha illustrato il compagno Gian Franco Camboni della sezione di Ozieri del Pcl nel dibattito, non solo fa in modo che gli operai continuino a subire e ad essere succubi dell’ideologia piccolo-borghese e reazionaria della destra, ma nasconde il problema fondamentale: chi sia responsabile di questa situazione. Infatti riteniamo che tale responsabilità sia prima di tutto dei gruppi dirigenti del Prc, che non hanno voluto costruire un partito radicato nei posti di lavoro, ma, con le loro politiche di compromesso con i partiti borghesi, hanno finito per rendere le sedi di partito dei semplici comitati elettorali, affossando l’enorme potenzialità delle lotte dei lavoratori in Sardegna. Il compagno Gian Franco ha inoltre evidenziato la necessità di un’assemblea nazionale dei delegati, rivendicazione portata avanti dal nostro Partito, a partire dai metalmeccanici che hanno respinto il vergognoso accordo del 23 Luglio.

In seguito sono intervenuti altri compagni di diverse realtà ed organizzazioni e il compagno Sisinnio Bitti della sezione di Olbia del Pcl, che ha illustrato e attaccato l’accordo-truffa del 23 Luglio portato avanti dalle burocrazie sindacali, che aumenta l’età pensionabile e precarizza maggiormente il lavoro.

Il pubblico che ha partecipato all’assemblea/dibattito, composto di 33 persone, era piuttosto eterogeneo: erano presenti dipendenti del pubblico impiego sanitari e insegnanti, operai delle aziende Novafloor, Technova e Cerasarda, un rappresentante dell’associazione interculturale, delegati Rdb/Cub e Cgil, rappresentanti di Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica, studenti e militanti del nostro Partito.

In seguito il compagno Ferrando ha concluso l’assemblea col suo intervento molto apprezzato dai presenti, nel quale ha messo in luce i numerosi problemi sollevati durante il dibattito e ha fatto un quadro generale molto esauriente dell’attuale situazione politica italiana. A partire da questa ha descritto la necessità della costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori come direzione alternativa delle lotte, per una sinistra che non tradisca.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione di Olbia 09/11/07

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