(12 giugno 2008)
''La tragica continuità degli omicidi bianchi sui luoghi di lavoro smentisce la retorica dei partiti dominanti e le loro finte lacrime di coccodrillo''. Lo afferma Marco Ferrando portavoce del Pcl.
''I provvedimenti sulla sicurezza del lavoro varati dal centrosinistra - dice - si sono rivelati, come avevamo previsto, dei pannicelli caldi. E ora il ministro Sacconi vorrebbe depenalizzare ulteriormente le imprese inadempienti. È
inaccettabile. La verità è che solo misure radicali contro la criminalità del profitto possono realizzare una svolta vera''.
''Il partito Comunista dei Lavoratori ritiene necessario e urgente battersi per istituire un controllo generale dei lavoratori sull'organizzazione del lavoro, con poteri di veto, perché il sistema degli ispettori ha fallito; trasformare in
reato penale lo sfruttamento del lavoro nero ed ogni inosservanza delle aziende in fatto di sicurezza, con l'esproprio senza indennizzo per le aziende colpevoli di morti bianche; cancellare tutte le leggi di precarizzazione del lavoro
e tutte le incentivazioni degli straordinari, quali fattori moltiplicatori di incidenti mortali''.
''Chiediamo a tutte le sinistre politiche sindacali - conclude
- una battaglia comune per queste misure di svolta''.