La notte tra sabato e domenica 11 aprile si è consumata ad Alghero, bellissima città della costa nord occidentale della Sardegna, una feroce aggressione premeditata di tipo razzista ai danni di due fratelli di origine congolese, un cuoco di 28 anni e uno studente di 22, entrambi cittadini italiani. L’aggressione, perpetrata da una mezza dozzina di ragazzi, è stata accompagnata da insulti razzisti, come “sporchi negri, tornate a casa vostra”, e da canzonacce riferentesi a qualche movimento politico di estrema destra. Il pestaggio è cominciato con il lancio di pietre, con calci e pugni fino a quando qualche testimone non ha dato l’allarme e i sei si sono allontanati, lasciando i due giovani doloranti a terra. Accompagnati nel pronto soccorso dell’ospedale civile, a entrambi sono stati assegnati dieci giorni di cure per contusioni, sospette fratture, abrasioni al volto e lividi ovunque.
Questo triste episodio rivela come la devastazione sociale, economica e culturale prodotta dal capitalismo nella sua fase declinante, faciliti la diffusione tra le masse di una ideologia di tipo razzista, propagandata dalla destra populista e reazionaria rappresentata dalla Lega e dal Pdl (presenti entrambi in Sardegna). Ma una grave responsabilità è da imputare anche a una sinistra opportunista (Rifondazione) che in questi anni non ha pensato ad altro che a contrattare col Pd e col capitalista Soru in cambio di qualche assessorato (per portare avanti poi le stesse politiche antipopolari della destra), abbandonando pericolosamente le masse alla demagogia e al populismo.
Il Partito comunista dei lavoratori della Sardegna esprime la massima solidarietà ai due ragazzi aggrediti e a tutte le vittime del razzismo, squadrista o istituzionale che sia.E propone a tutte le forze antirazziste e democratiche di mobilitarsi contro questi episodi e contro quelle forze politiche che utilizzano l’ideologia razzista per raccogliere cinicamente consenso e per dividere i lavoratori e le masse. Ma per sconfiggere realmente l’egemonia di queste forze reazionarie è necessaria la costruzione di un partito rivoluzionario che rivendichi: eguali diritti civili, economici e sociali tra lavoratori italiani e stranieri, la ripartizione del lavoro che c’è tra tutti i lavoratori, a parità di salario, il ripristino di una reale scala mobile, la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio di tutte le aziende in crisi e che licenziano, che la crisi la paghino i padroni e i banchieri. Solo un programma marxista rivoluzionario può essere un programma coerentemente antirazzista e antifascista, poiché è l’unico che può porre un’alternativa a questo sistema di sfruttamento e di oppressione del “diverso”.
Umberto Bitti- Sezione del Partito comunista dei lavoratori – Per la rifondazione della Quarta internazionale- Olbia
(15 aprile 2010)
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1 commento:
Condivido il tuo articolo, Guardate il mio sito altervista.org/biografia.html
Ciao e buon futuro a tutti i compagni .
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