giovedì 18 ottobre 2007

Contro il presidenzialismo, il capitalista Soru e i suoi lacchè del centro-sinistra vota NO al referendum del 21 ottobre.

La controriforma presidenzialista che il centro-sinistra sardo ha confezionato per il suo padrone, il miliardario Soru è l’ennesima pugnalata che i traditori del movimento operaio le direzioni dei DS, PRC e PDCI danno ai lavoratori.
Con la statutaria i poteri del presidente sono pressoché assoluti in quanto in caso di sfiducia al presidente della giunta, quest’ultimo si dimette e con lui tutti i consiglieri regionali. Al presidente della giunta viene affidato un potere di ricatto nei confronti dei consiglieri, tali da piegarli alla sua volontà e alle sue decisioni.
Il dato più interessante di questa vicenda è che i gruppi dirigenti regionali dei DS, del PRC e del PDCI hanno fatto proprio il presidenzialismo che alla fine degli anni cinquanta divenne il principale elemento programmatico, mai abbandonato, del Movimento Sociale Italiano.
In quegli anni sulla spinta della controriforma presidenzialista imposta dal generale DE Gaulle in Francia, il Movimento Sociale italiano la riprese per uscire dall’isolamento e per aggregare intorno a se un fronte anticomunista.
Alla degenerazione e al tradimento dei gruppi dirigenti regionali dei DS, del PRC e del PDCI non c’è un limite.
Alcuni gruppi dell’estrema sinistra sarda che si caratterizzano per il loro infantilismo hanno scelto l’astensionismo dando così una mano a Soru, al centro-sinistra e a tutta la borghesia compresa quella di centro-destra che demagogicamente si oppone a questa controriforma.
La sconfitta alle urne del presidenzialismo non significa ritornare allo status quo ma assestare un colpo a Soru e ai suoi lacchè socialtraditori.
Noi comunisti ci battiamo per la democrazia del proletariato rivoluzionario che può essere ottenuta solo con l’abbattimento dello stato borghese, ma le masse lavoratrici oggi sono in uno stato di mobilitazione rivoluzionaria? No. Purtroppo, ancora, coltivano illusioni di democrazia borghese, ma questo significa che i comunisti devono astenersi da uno strumento della democrazia borghese? Farlo sarebbe fare un regalo alla borghesia.
Perciò noi comunisti invitiamo i lavoratori, le lavoratrici, i giovani e gli intellettuali onesti a votare NO il 21 ottobre.

Vota NO contro il presidenzialismo, contro Soru e i suoi lacchè socialtraditori

Coordinamento regionale del Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il No ha già vinto, speriamo che la Corte d'Appello confermi il referendum

Anonimo ha detto...

Keep up the good work.