mercoledì 22 agosto 2007
Come impedire l’organizzazione del G8 in Sardegna
giovedì 16 agosto 2007
La vittoria o la pace?
Al contrario chi ha come obiettivo la disfatta dell’imperialismo vede l’iniziativa di Prodi per quello che è: far prendere lucciole per lanterne alla sinistra e rimettere in riga gli organizzatori della manifestazione del 20 ottobre, che vedrà la fine dell’ingraismo.
Buona parte della sinistra europea rischia di diventare la complice subalterna di un’operazione diplomatica volta a coprire le operazioni militari contro Gaza, che resiste al colpo di stato di Abu Mazen. Tutta quella banda di ipocriti e imbroglioni che si riempiono la bocca con la litania sul rispetto della “legalità”e delle “regole democratiche”, non hanno detto una parola sul colpo di Stato in Palestina concertato da Usa e Unione Europea con l’assenso della Federazione russa e della Cina.
Il “dialogo” di Prodi con Hamas, nella politica internazionale, serve a evitare che la sinistra si mobiliti contro il colpo di stato di Abu Mazen e si stia zitta quando le truppe dei contras di M. Dahan daranno il via all’assalto di Gaza e spianeranno la strada ai carri armati sionisti.
L’ idealismo pacifista - che a metà degli anni ’80 portò Pietro Ingrao a ritenere inutile, di fronte alle armi nucleari, la lotta di liberazione nazionale condotta con le armi – inebetisce la sinistra e il movimento operaio e li mette nella condizione tale da essere diretti da Prodi e da entusiasmarsi per l’incarico assunto da Blair, “ mediatore internazionale per il Medio Oriente”.
Dopo Rossanda a prendere l’abbaglio sono “i due ultrasettantenni che non perdono il vizio”, Curzi e Parlato ( il Manifesto 15/8/07):
“Valentino.C’è il Medio Oriente, adesso Blair se ne occupa, che facciamo…?
Sandro. Sosteniamolo, in questo caso tutti blairiani, lui mi pare interessato al
colloquio. C’è stato un voto ieri importante sulla linea del dialogo del parlamento inglese. Vogliamo lavorare in questa direzione?”
Ancora una volta “ i due ultrasettantenni” non perdono il vizio di dire cazzate. Ma non basta. Valentino Parlato che è affetto da assemblearismo senile ( l’altra faccia del cretinismo parlamentare dell’ingraismo), dopo aver lanciato la manifestazione del 20 ottobre se ne esce così: “ Allora a settembre vogliamo fare delle assemblee, che dicano meglio che cosa vogliamo il 20 di ottobre?”.
Trotsky avrebbe risposto ad entrambi così:
“I dubbi e le incertezze non decidono e non insegnano nulla. Se ci si attiene unicamente alle riserve, i risultati nella teoria saranno la confusione e nella pratica il caos” ( da una conferenza tenuta al Società di Scienze militari di Mosca, luglio 1924).
16 agosto 2007
domenica 12 agosto 2007
Il 12 settembre a Roma contro Prodi
(3 agosto 2007)
sabato 4 agosto 2007
Epifani si sbaglia, nella Cgil non ci sono padroni di casa
Guglielmo Epifani ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera (4/8/07) in cui afferma che i dirigenti della Cgil dovranno difendere l’accordo sciagurato dello scorso luglio, perché “non si può andare al referendum con due posizioni”.
Il pensiero, molto volgare, che sottostà alla direttiva di Epifani è il seguente: i dirigenti ricevono uno stipendio dall’organizzazione; l’organizzazione è di proprietà della maggioranza dei dirigenti dunque non si sputa nel piatto dove si mangia. Questo pensiero, che è quello tipico della burocrazia socialdemocratica e stalinista, spiana la strada all’annessione della Cgil al Sindacato unico di Bonanni ed Angeletti.
La Cgil è la principale organizzazione del movimento operaio nello stato italiano in cui, dal 1906, rivoluzionari contendono la direzione del movimento operaio al riformismo collaborazionista. Senza questa contesa la Cgil sarebbe stata da subito un sindacato giallo come la Cisl e la Uil , nate nel 1948 con i cospicui finanziamenti del Dipartimento di Stato degli Stati uniti d’America.
In modo maldestro, ma non per questo innocuo, Epifani pensa di mettere in riga tutti quei funzionari delle categorie e della confederazione che ritengono l’accordo dello scorso luglio una capitolazione di fronte al padronato e al governo degli imbroglioni. A loro volta i dirigenti dovranno mettere in riga i delegati sindacali.
Guglielmo Epifani con queste direttiva attenta alla libertà di manifestazione del proprio pensiero e nega ai funzionari del sindacato il diritto ad esercitare il diritto alla democrazia di mandato, perciò invitiamo gli iscritti alla Cgil a far fare marcia indietro a Guglielmo Epifani.
Sezione provinciale di Sassari del Partito Comunista dei Lavoratori 4/08/07
mercoledì 1 agosto 2007
COMUNICATO DELLA SEZIONE OLBIESE DEL mPCL SULLA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI DELLA PALMERA
Sotto pressione della mobilitazione operaia la regione ha deciso di temporeggiare annunciando, tramite l’assessore all’industria Concetta Rau, di far intervenire la Sfirs: ma essa non è intenzionata all’acquisizione della Palmera da parte della regione, bensì a far in modo che un nuovo padrone prenda in mano l’azienda; ma sappiamo bene che, nel caso in cui si presenti questo scenario, l’assunzione dell’azienda da parte di un altro imprenditore, che si intascherebbe soldi pubblici, avverrebbe in cambio di pesanti licenziamenti fra i lavoratori della Palmera.
L’unica soluzione, come abbiamo ripetuto più volte, è che la Palmera e tutte le aziende in crisi vengano nazionalizzate sotto il controllo dei lavoratori e con esse anche la Sfirs venga posta sotto controllo operaio.
Pertanto chiediamo ai sindacati che la Palmera e tutte le aziende in crisi vengano occupate dai lavoratori, condizione per unificare le lotte e richiedere la nazionalizzazione sotto controllo operaio e senza indennizzo ai proprietari.
I lavoratori hanno già pagato troppo, ora paghino i padroni.