giovedì 16 agosto 2007

La vittoria o la pace?

L’abbaglio che R. Rossanda ha preso riguardo le dichiarazioni di Prodi su Hamas, dipende dall’aver assunto “la pace” come obiettivo per la questione palestinese . La pace si fa dopo una guerra e i suoi contenuti sono definiti dai vincitori; da autentica pacifista, Rossanda lo dimentica. Ecco perché prende un abbaglio.
Al contrario chi ha come obiettivo la disfatta dell’imperialismo vede l’iniziativa di Prodi per quello che è: far prendere lucciole per lanterne alla sinistra e rimettere in riga gli organizzatori della manifestazione del 20 ottobre, che vedrà la fine dell’ingraismo.
Buona parte della sinistra europea rischia di diventare la complice subalterna di un’operazione diplomatica volta a coprire le operazioni militari contro Gaza, che resiste al colpo di stato di Abu Mazen. Tutta quella banda di ipocriti e imbroglioni che si riempiono la bocca con la litania sul rispetto della “legalità”e delle “regole democratiche”, non hanno detto una parola sul colpo di Stato in Palestina concertato da Usa e Unione Europea con l’assenso della Federazione russa e della Cina.
Il “dialogo” di Prodi con Hamas, nella politica internazionale, serve a evitare che la sinistra si mobiliti contro il colpo di stato di Abu Mazen e si stia zitta quando le truppe dei contras di M. Dahan daranno il via all’assalto di Gaza e spianeranno la strada ai carri armati sionisti.
L’ idealismo pacifista - che a metà degli anni ’80 portò Pietro Ingrao a ritenere inutile, di fronte alle armi nucleari, la lotta di liberazione nazionale condotta con le armi – inebetisce la sinistra e il movimento operaio e li mette nella condizione tale da essere diretti da Prodi e da entusiasmarsi per l’incarico assunto da Blair, “ mediatore internazionale per il Medio Oriente”.
Dopo Rossanda a prendere l’abbaglio sono “i due ultrasettantenni che non perdono il vizio”, Curzi e Parlato ( il Manifesto 15/8/07):
“Valentino.C’è il Medio Oriente, adesso Blair se ne occupa, che facciamo…?
Sandro. Sosteniamolo, in questo caso tutti blairiani, lui mi pare interessato al
colloquio. C’è stato un voto ieri importante sulla linea del dialogo del parlamento inglese. Vogliamo lavorare in questa direzione?”
Ancora una volta “ i due ultrasettantenni” non perdono il vizio di dire cazzate. Ma non basta. Valentino Parlato che è affetto da assemblearismo senile ( l’altra faccia del cretinismo parlamentare dell’ingraismo), dopo aver lanciato la manifestazione del 20 ottobre se ne esce così: “ Allora a settembre vogliamo fare delle assemblee, che dicano meglio che cosa vogliamo il 20 di ottobre?”.
Trotsky avrebbe risposto ad entrambi così:
“I dubbi e le incertezze non decidono e non insegnano nulla. Se ci si attiene unicamente alle riserve, i risultati nella teoria saranno la confusione e nella pratica il caos” ( da una conferenza tenuta al Società di Scienze militari di Mosca, luglio 1924).
Sezione provinciale di Sassari-PCL
16 agosto 2007

1 commento:

Frank Partisan ha detto...

Good luck in struggle.