domenica 3 febbraio 2008

Morto Vito Bisceglie, dirigente nazionale operaio del Partito Comunista dei lavoratori e, in precedenza, del Partito della Rifondazione Comunista

E' morto oggi Vito Bisceglie, membro della Direzione del Partito Comunista dei Lavoratori, e già in passato della Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista e del Comitato Centrale della FIOM- CGIL.

Il compagno si è spento in conseguenza di un tumore contro cui lottava da anni con grande coraggio, mantenendo fino alla fine un ruolo centrale come dirigente nazionale del PCL.

Vito Bisceglie era nato in Puglia nel 1943 ed era emigrato a Torino bambino . Giovane operaio si era iscritto alla Federazione Giovanile del PCI alla fine degli anni '50. Rapidamente in conflitto con la politica riformista aveva aderito alla sezione italiana della IV internazionale. Lì si era formato come quadro dirigente operaio trotskista. Sul terreno della lotta operaia in senso stretto era, nel 1962, uno dei protagonisti dei"fatti di Piazza Statuto", cioè l'assalto di migliaia di operai infuriati per un contratto bidone, non firmato dalla CGIL, alla sede provinciale della UIL torinese.

Quando nel 1968, la politica rinunciataria della direzione della sezione della IV Internazionale portò ad un tracollo dell'organizzazione trotskista in Italia, Vito fu uno dei pochi quadri dell'organizzazione che non si lasciò attrarre dalle sirene maoiste e/o spontaneiste, e contribuì in maniera importante al difficile compito di ricostruzione . Nel contempo era uno dei protagonisti dell'autunno caldo (lavorava come operaio specializzato alla Nebiolo) e nel 1970 entrava a far parte, primo marxista rivoluzionario nel dopoguerra, del Comitato Centrale della FIOM. Difensore delle posizioni conseguenti del trotskismo negli anni '90 entrava nell'allora Associazione Proposta ( animatrice della sinistra rivoluzionaria del PRC e antesignana del PCL). Diveniva da subito un dirigente centrale e grazie alla battaglia antiriformista nel PRC, -che dirigeva nella situazione in cui la nostra corrente otteneva i maggiori consensi di voto congressuale- entrava nel CPN e nella Direzione di Rifondazione.

Era così, al momento della scissione nel maggio del 2006, con l'ingresso del PRC nel governo Prodi, una dei sette promotori nazionali della nascita del movimento costitutivo del nostro partito.

Da sempre impegnato con ruolo centrale nella battaglia internazionale, era stato uno dei delegati italiani al congresso costitutivo a Buenos Aires nell'aprile del 2004 del Coordinamento per la Rifondazione della IV Internazionale di cui il PCL è oggi la sezione italiana.

Quadro dirigente operaio rivoluzionario trotskista, sindacalista classista, costruttore organizzativo, sempre convinto della centralità operaia, ma attento e partecipe di altri movimenti, Vito Bisceglie lascia un vuoto, umano e politico, difficilmente colmabile.

p. il Comitato Esecutivo del PCL
Marco Ferrando
Franco Grisolia


(2 febbraio 2008)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è vero che Grisolia e Ferrando, in realtà, lo odiavano Bisceglie?

Io so che l'hanno sempre ritenuto un rompicoglioni.

Antonio

Anonimo ha detto...

Ma chi te le ha dette queste fesserie?

Antonio (del PCL)

Anonimo ha detto...

Caro Antonio del Pcl,

non è una fesseria... credimi.
Forse stai con Ferrando Grisolia da poco tempo e non conosci tante storielline interessanti.
Informati bene e vedrai.

Antonio, un amico

Anonimo ha detto...

E' possibile, che questi stupidi - soliti-, naenche di fronte alla morte di un compagno riescono a non "arricciarsi"...

Eugenio

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe conoscere queste interessanti storielline!
miseria della filosofia.......

Anonimo ha detto...

perchè non proponete un cartello elettorale con pdac e sinistra critica e al fine di proporre un fronte unico con i riformisti della sinistra arcobaleno?

Partito Comunista dei lavoratori - Olbia ha detto...

Caro compagno anonimo, le elezioni non sono un luogo che serve per sviluppare il fronte unico con le altre organizzazioni del movimento operaio, quello si sviluppa nelle lotte della classe. La battaglia elettorale serve ai rivoluzionari per propagandare il programma dei comunisti tra le masse, è quindi subordinata alla costtruzione del Partito. Tra l'altro Turigliatto di Sinistra Critica ha votato per oltre 20 volte la fiducia al governo Prodi!