(14 maggio 2008)
Ieri 13 maggio, giorno di insediamento "formale" del nuovo governo Berlusconi, il Partito Comunista dei Lavoratori ha manifestato fuori da Montecitorio la propria contrarietà al nuovo esecutivo ed al suo programma. Una politica, quella del Pdl, che si prospetta tragica per l'Italia e il mondo del lavoro. Dalle politiche internazionale di guerra - sulla scia del governo Prodi -in Libano, Afghanistam ecc; alle politiche di massacro costante nei confronti dei lavoratori, a partire dall'attacco del contratto nazionale; fino alle scelte xenofobe e sicuritarie rivolte ai migranti.
Il Partito Comunista dei Lavoratori , nonostante la pioggia, ha tenuto il suo presidio, inizialmente vietato dalla questura, sotto le finestre della camera dei deputati. Decine di nostri militanti (prevalemtemente della sezione romana del partito), a cui si sono aggiunti passanti, con bandiere e striscioni hanno fatto sentire la loro voce. La voce della sinistra che non tradisce.
In omaggio al nuovo clima di collaborazione bipartisan tra Pdl e Pd, la stampa e i tg nazionali hanno ben pensato che non fosse il caso di dare notizia della nostra azione rischiando di rovinare la grande festa di pacificazione nazionale che si stava consumando nell'aula parlamentare
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