domenica 20 luglio 2008

Successo del meeting nazionale del Pcl

Successo del meeting nazionale del Pcl

(18 luglio 2008)

Nonostante il periodo estivo e le difficoltà finanziarie dovute ad una campagna elettorale che ha visto un impegno importante di tutti i militanti, centinaia di compagne e compagni del Partito Comunista dei Lavoratori, la sezione italiana del Coordinamento per la rifondazione della IV Internazionale, provenienti da tutta Italia si sono riuniti sabato 12 luglio a Roma per il meeting nazionale del Partito dal titolo: "Via il governo Berlusconi. Per un parlamento dei lavoratori e delle sinistre. Costruiamo il Partito Comunista dei Lavoratori, la sinistra che non tradisce".

In un'atmosfera di grande entusiasmo i partecipanti hanno ascoltato l'introduzione di Franco Grisolia, dell'esecutivo nazionale del PCL, che ha anche ricordato il 70° anniversario della fondazione della IV Internazionale, le conclusioni di Marco Ferrando, portavoce nazionale del partito e vari interventi. Questi hanno incluso quelli di due delegati sindacali, membri della direzione nazionale del PCL, Daniele Debetto della Pirelli di Torino e Luigi Sorge della Fiat di Cassino, di due altri componenti della DN del PCL, Tiziana Mantovani e Pino Siclari e del più giovane dirigente nazionale del PCL, lo studente Ottaviano Lalli. Particolarmente significativi gli interventi dei compagni Michele Conti e Bianca del Vecchio, rappresentanti di due sezioni di Prc e Pdci che hanno in questi mesi abbandonato questi partiti per raggiungere il PCL, espressioni di un processo di crescita del PCL che sta continuando dopo le elezioni politiche di aprile scorso.

La voce delle altre sezioni del CRQI è stato espressa dal compagno Peter Johnson di Refoundation and Revolution degli Stati Uniti e dall'ampio messaggio del compagno Savas Matsas, segretario dell'EEK, letto dalla presidenza.

L'asse del meeting è stato la sottolineatura del modesto ma reale successo politico del PCL, del disastro annunciato dei riformisti (che hanno perso oltre il 70% dei loro voti alle elezioni) a causa della politica di collaborazione di classe nella partecipazione al governo di centro sinistra di Prodi, dell'opportunismo centrista di "Sinistra Critica" che a tale governo ha dato un "sostegno critico".

Per questo l'unica prospettiva per la classe operaia italiana e la sua avanguardia è quello di raggrupparsi nel PCL, la sinistra che non ha mai tradito e mai tradirà.

Nel contempo il PCL propone all'insieme della sinistra politica e sociale di unirsi in fronte unico a partire dalle fabbriche e quartieri, con delegati eletti e revocabili (parlamento dei lavoratori e delle sinistre), per organizzare la lotta al governo Berlusconi e alle sue misure politiche e sociali, ma sulla base ineliminabile di una completa rottura con il centrosinistra e il Partito Democratico di Veltroni.

Il meeting si è chiuso al canto dell'Internazionale e con lo slogan classico del PCL "Il proletariato non ha nazione, internazionalismo, rivoluzione. La rivoluzione sarà mondiale, viva la IV Internazionale".



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