Il borghese Padoa Schioppa, ministro dell’economia di Prodi, ha annunciato nuovi licenziamenti e l’aumento del costo dei biglietti nelle ferrovie italiane.
Il borghese Padoa Schioppa vuole scaricare la bancarotta delle ferrovie italiane gestite dal borghese Innocenzo Cipolletta sui lavoratori e sulla collettività.
Dopo le politiche liberiste di ristrutturazione delle FS questi sono stati i risultati:
quasi 2 miliardi di euro di debiti, 118mila dipendenti licenziati negli ultimi 20 anni, aumento dei disastri ferroviari, aumento del costo dei biglietti, servizi peggiori.
I sardi misurano ogni giorno questo fallimento nel viaggio snervante di ore che devono compiere per raggiungere da un estremo all’altro l’Isola.
Debiti, licenziamenti e aumenti dei costi sono stati il destino di tutte le imprese pubbliche privatizzate o semiprivatizzate: la Telecom , l’Alitalia, le Aziende sanitarie, sono tra i casi più noti.
Ovunque le privatizzazioni sono state un affare lucrosissimo e a buon mercato per le speculazioni, le malversazioni e le truffe al patrimonio pubblico compiute dalla borghesia dello stato italiano, e per i suoi manager che si sono solo aumentati stipendi e buone uscite d’oro. Mentre i lavoratori e le loro famiglie sono stati gettati nella miseria, gli utenti hanno solo visto aumentare i costi, i disagi, ed il patrimonio pubblico la crisi e l’indebitamento delle società.
Dopo ciò, dove trovano il coraggio di mostrare la propria faccia in giro Fassino, D’Alema o il ministro dell’industria Bersani, che, a sinistra, hanno sempre esaltato ed ancora propongono le privatizzazioni!
I lavoratori dei settori pubblico e privato devono unire le loro forze per impedire il tentativo del governo Prodi di scaricare le perdite della borghesia sulla collettività.
L’unità in Sardegna deve partire da un coordinamento regionale delle lotte dei lavoratori del settore pubblico con quelli delle fabbriche in crisi.
La soluzione ai disastri causati alla nostra società dal capitalismo e dalla gestione parassitaria della borghesia può venire solo da un programma che rivendichi :
· La nazionalizzazione senza indennizzo di tutte le imprese in crisi e la rinazionalizzazione delle imprese pubbliche privatizzate, con l’instaurazione del controllo operaio;
· Il blocco dei licenziamenti, nuove assunzioni, e la trasformazione di tutti i contratti precari e a termine in contratti a tempo indeterminato;
· La costituzione, in tutte le imprese in crisi, di commissioni operaie inquirenti dotate di ogni potere necessario per procedere all’accertamento ed alla persecuzione dei responsabili, ed alla restituzione di tutto il patrimonio pubblico depredato;
· Il blocco di ogni nuovo tentativo di privatizzazione a partire dal d.d.l. Lanzillotta;
· La gratuità ed il potenziamento di tutti i servizio pubblici di trasporto pagati con i profitti della borghesia, nascosti nei suoi conti esteri, e con i miliardi che lo stato italiano butta ogni anno nelle missioni militari contro i popoli del Kossovo, Libano ed Afghanistan.
Movimento costitutivo del
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione provinciale di Sassari
pcl_sezioneozieri@yahoo.it
Il borghese Padoa Schioppa vuole scaricare la bancarotta delle ferrovie italiane gestite dal borghese Innocenzo Cipolletta sui lavoratori e sulla collettività.
Dopo le politiche liberiste di ristrutturazione delle FS questi sono stati i risultati:
quasi 2 miliardi di euro di debiti, 118mila dipendenti licenziati negli ultimi 20 anni, aumento dei disastri ferroviari, aumento del costo dei biglietti, servizi peggiori.
I sardi misurano ogni giorno questo fallimento nel viaggio snervante di ore che devono compiere per raggiungere da un estremo all’altro l’Isola.
Debiti, licenziamenti e aumenti dei costi sono stati il destino di tutte le imprese pubbliche privatizzate o semiprivatizzate: la Telecom , l’Alitalia, le Aziende sanitarie, sono tra i casi più noti.
Ovunque le privatizzazioni sono state un affare lucrosissimo e a buon mercato per le speculazioni, le malversazioni e le truffe al patrimonio pubblico compiute dalla borghesia dello stato italiano, e per i suoi manager che si sono solo aumentati stipendi e buone uscite d’oro. Mentre i lavoratori e le loro famiglie sono stati gettati nella miseria, gli utenti hanno solo visto aumentare i costi, i disagi, ed il patrimonio pubblico la crisi e l’indebitamento delle società.
Dopo ciò, dove trovano il coraggio di mostrare la propria faccia in giro Fassino, D’Alema o il ministro dell’industria Bersani, che, a sinistra, hanno sempre esaltato ed ancora propongono le privatizzazioni!
I lavoratori dei settori pubblico e privato devono unire le loro forze per impedire il tentativo del governo Prodi di scaricare le perdite della borghesia sulla collettività.
L’unità in Sardegna deve partire da un coordinamento regionale delle lotte dei lavoratori del settore pubblico con quelli delle fabbriche in crisi.
La soluzione ai disastri causati alla nostra società dal capitalismo e dalla gestione parassitaria della borghesia può venire solo da un programma che rivendichi :
· La nazionalizzazione senza indennizzo di tutte le imprese in crisi e la rinazionalizzazione delle imprese pubbliche privatizzate, con l’instaurazione del controllo operaio;
· Il blocco dei licenziamenti, nuove assunzioni, e la trasformazione di tutti i contratti precari e a termine in contratti a tempo indeterminato;
· La costituzione, in tutte le imprese in crisi, di commissioni operaie inquirenti dotate di ogni potere necessario per procedere all’accertamento ed alla persecuzione dei responsabili, ed alla restituzione di tutto il patrimonio pubblico depredato;
· Il blocco di ogni nuovo tentativo di privatizzazione a partire dal d.d.l. Lanzillotta;
· La gratuità ed il potenziamento di tutti i servizio pubblici di trasporto pagati con i profitti della borghesia, nascosti nei suoi conti esteri, e con i miliardi che lo stato italiano butta ogni anno nelle missioni militari contro i popoli del Kossovo, Libano ed Afghanistan.
Movimento costitutivo del
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione provinciale di Sassari
pcl_sezioneozieri@yahoo.it
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