Comunicato Stampa di Franco Grisolia e Marco Ferrando (Partito Comunista dei Lavoratori)
(7 dicembre 2007)
La gravissima strage della Thyssen-Krupp di Torino, evidenzia ancora una volta la realtà dello sfruttamento capitalistico nel nostro paese. Si dovrebbero vergognare quegli ipocriti politici e commentatori che in questi decenni, a desta come a sinistra e a volte anche all'"estrema sinistra" hanno parlato assurdamente di "fine della classe operaia" o società "postindustriale".
In realtà la classe operaia produttiva esiste come prima; continua col suo lavoro a produrre ricchezza, che gli viene estorta dai profitti in crescita esponenziale; soffre di uno sfruttamento ed una intensità di lavoro anche superiore al passato. In cambio riceve bassi salari, sempre più ridotti in termini reali, e paga i suoi sacrifici con migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti l'anno. E questo non solo nelle piccole aziende o nel lavoro precario , ma anche, come dimostra il caso della Thyssen-Krupp, nella grande industria.
Per combattere questa realtà, che i demagoghi ipocriti del centrosinistra e della sinistra governista denunciano a parole, ma nulla fanno per debbellare realmente, è necessario un programma anticapitalistico che implichi l'instaurazione generale di un vero controllo operaio su tutti gli aspetti della vita in fabbrica e la nazionalizzazione immediata senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori delle industrie di morte, obbiettivo che, come Partito Comunista dei Lavoratori, lanciamo oggi con forza rispetto alla Thyssen-Krupp.
Franco Grisolia (responsabile sindacale)
Marco Ferrando (portavoce nazionale)
movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori
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