venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE


25 APRILE

QUESTA NON E' L'ITALIA CHE VOLEVANO I PARTIGIANI

Oggi celebriamo la ricorrenza di una grande lotta di popolo, la lotta dei partigiani che non solo hanno combattuto l'oppressione fascista ma hanno anche voluto costruire un paese migliore e più giusto.

Il prossimo governo sarà composto da forze politiche che sono molto distanti dai valori partigiani.

Poco tempo fa Silvio Berlusconi, futuro presidente del Governo, ha invitato gli italiani ad andare al mare il 25 aprile. Il suo vice Gianfranco Fini deve la sua carriera politica ad un partito, il Movimento Sociale Italiano, che si definiva erede del fascismo. Alcuni esponenti della nuova maggioranza parlamentare, come Ciarrapico o Alessandra Mussolini, ancora oggi si richiamano apertamente al fascismo.

Il Popolo della libertà è alleato della Lega che, incapace di proporre una soluzione ai problemi reali delle persone, istiga al razzismo, all'intolleranza e all'odio per il diverso cercando di provocare una penosa guerra tra poveri.

Dall'altra parte il Partito Democratico non si richiama più ai valori dell'antifascismo, tanto che omette di contemplare la Resistenza tra i propri principi fondativi e, anzi, propone proprio alla destra di cambiare la Costituzione e di contrattare le libertà democratiche.

I dirigenti della Sinistra arcobaleno, oggi esclusi dal parlamento, non sono stati capaci di rappresentare quei valori per cui i partigiani hanno lottato. Hanno sostenuto il governo Prodi che ha tradito le speranze di milioni di elettori di sinistra, hanno avallato misure antipopolari che hanno duramente colpito i lavoratori, i giovani e le donne.

Oggi, usciti sconfitti dalle urne, danno un brutto spettacolo accusandosi reciprocamente del loro crollo elettorale, senza essere capaci di chiamare alla riscossa il popolo della sinistra.

Non è l'Italia che volevano i partigiani.

Questo paese, dove i lavoratori si stanno impoverendo e non hanno diritto ad un salario dignitoso, dove i giovani precari non hanno futuro, dove serpeggia il razzismo e le donne sono colpite nella loro libertà, non è il paese per cui hanno combattuto quelle donne e quegli uomini di cui oggi celebriamo la memoria.

Oggi non basta ricordare la Resistenza, bisogna renderla attuale.

Per questo è indispensabile ricostruire la sinistra nel nostro paese, una sinistra coerente che non tradisce il proprio popolo. Una sinistra di classe, un partito comunista, lo si costruisce a partire dalla definizione programmatica e non dalla rivendicazione identitaria del partito.

Una sinistra che non tradisce riparte da un progetto comunista e rivoluzionario, dal Partito Comunista di Lavoratori.

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