domenica 17 giugno 2007

La demagogia di R. Cugini e A. Licheri

Uno dei luoghi comuni usati dai socialtraditori o dai confusionari di sinistra per dare dignità alle loro squallide operazioni e intrighi per tenersi a galla (proseguendo, così, la loro azione di sabotaggio del movimento operaio) è quello di dire che l’azione politica “deve partire dal basso”.
Antonello Licheri fondatore del gruppo consiliare regionale di “sinistra autonomista”, nella presentazione, in Sassari, di questa nuova associazione nata per assicurarsi anche per la prossima legislatura regionale lo stipendio e le indennità di consigliere regionale ( oltre i 16.000 euro mensili), ha proclamato che : “la sinistra non si costruisce nei palazzi, ma nei territori, assieme alla gente, il progetto nasce dal basso”.
Negli anni scorsi, Licheri è stato uno di quelli che ha lavorato, sotto la direzione di Sandro Valentini, altro squallidissimo individuo, per combattere la sinistra del Prc, quando questa alla fine degli anni novanta era impegnata a difendere l’indipedenza di quel partito sia dal centro-sinistra sia dall’amicizia di S. Valentini con il dannunziano N. Grauso. Valentini e A. Licheri profusero il massimo di energie per distruggere la sezione del PRC di Ozieri, che in quel momento era diretta dalla sinistra del PRC, con un consigliere comunale e con una fortissima organizzazione giovanile. L’organizzazione provinciale dei Giovani Comunisti stessa era diretta dalla sinistra del PRC.
Dopo la proclamazione della volontà di voler costruire “la sinistra dal basso”, i due “ sinistri autonomisti”, hanno proseguito affermando di sostenere la giunta del miliardario R. Soru, ma chiedendogli “una svolta a sinistra”. Chiedere una svolta a sinistra alla giunta Soru, è come chiedere a Ratzinger di abbandonare il dogma dell’infallibilità del papa oppure chiedere a Lapo Elkan di non fare il pagliaccio.
La misura della fedeltà alla causa della liberazione del lavoro dal capitale, oggi, qui ed ora, passa attraverso la rottura con Prodi, con Soru e con il centro liberale e corrotto dell’Unione, se non si procede in questa direzione si fa solamente della demagogia e si danneggia la classe lavoratrice.
La cosiddetta “sinistra radicale di governo” se non rompe con Prodi sarà ricordata solamente per essere quella formazione politica che ha chiuso gli occhi di fronte all’amicizia di D’alema e Fassino con Consorte e i “furbetti del quartiere”, continuando a chiedere ai due social traditori una svolta a sinistra.
Un consiglio fraterno a quei compagni e compagne che seriamente si impegnano a costruire Sinistra democratica in Sardegna e nel continente: non confondetevi con i “sinistri autonomisti”

Sez. Ozieri-PCL Ozieri 17/06/07

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