lunedì 10 settembre 2007

Risposta al Manifestosardo

L’unica, autentica e vera preoccupazione dei firmatari di Idee contro i signori della guerra(1 settembre 2007) è di impedire che si coaguli un’opposizione di sinistra, anche, contro l’iniziativa di Soru per tenere il prossimo incontro del G8 in Sardegna. Nel nostro documento intitolato Come impedire l’organizzazione del G8 in Sardegna (20 agosto 2007) abbiamo esposto proposte organizzative e politiche di lotta contro l’iniziativa del miliardario presidente la giunta regionale di centrosinistra:
“-una struttura il più possibile capillare fatta di comitati nei luoghi di lavoro( privilegiando le fabbriche dove sono già in corso delle vertenze), nei sindacati, fra le RSU, nelle scuole e nei comuni;
-un programma di agitazione e rivendicazione politico-economica che ci aiuti a legare la condizione di oppressione economica nei luoghi di lavoro ( in particolare dei giovani) con le rivendicazioni generali. Si deve partire, ad esempio, con una presenza nelle fabbriche con sit-in davanti ai cancelli per discutere con i lavoratori dei loro problemi, proporre iniziative comuni di lotta, raccogliere sottoscrizioni, spiegare la necessità di impedire il G8”.
I firmatari di Idee contro i signori della guerra, al contrario, propongono:“Dobbiamo però rifiutare la logica dello scontro e contrapporre al G8 la forza delle idee e dei movimenti:proponiamo perciò la costruzione di un forum globale internazionale da svolgersi in Sardegna negli stessi giorni del G8, che contrapponga la forza pacifica delle idee e dei movimenti a quella dei signori della guerra, del petrolio, delle armi e della speculazione”.
Mentre noi ci opponiamo al regalo che verrà fatto agli speculatori, le centinaia di milioni di euro di cui ha parlato il sindaco di La Maddalena , Manifestosardo, Raffaello Ugo( Cagliari social forum), Franco Uda( Arci Sardegna), Cristina Ibba(PRC), Vincenzo A. Romano(PDCI), e Mauro Nieddu non si oppongono ai regali agli speculatori. Questa è la sostanza politica di Idee contro i Signori della guerra. Se il G8 si farà, siamo certi che verranno premiati con finanziamenti regionali per il “ forum globale internazionale” dove si potranno pavoneggiare e celebrare le loro liturgie da preti rossi.
L’idealismo reazionario della piccola borghesia di “sinistra” considera le idee prive di qualsiasi determinazione materiale. Le idee sono determinazioni della materia vivente che a loro volta determinano i comportamenti della materia vivente. La borghesia profonde risorse per alimentare e diffondere l’idealismo piccolo-borghese ad uso e consumo del popolino al fine di far credere che “ un altro mondo è possibile con la sola forza delle idee”. Gli idealisti piccolo borghesi vogliono nascondere ciò che evidente quando si usa correttamente il lume naturale: le idee delle classi dominanti hanno tutti gli strumenti per imporsi ed essere dominanti. Le idee per la trasformazione del mondo, allo stato delle cose, di strumenti ne hanno pochi. Il principale strumento delle idee per trasformare il mondo è la classe lavoratrice: i lavoratori, le lavoratrici, le casalinghe, i pensionati, i giovani e gli scienziati e artisti indipendenti e disinteressati e non gli artisti da ente turistico con le loro stupidaggini sulla “sardità”. Ma la classe lavoratrice va organizzata in modo indipendente e i firmatari di Idee contro i signori della guerra si rifiutano di farlo. L’idealista piccolo borghese non arriva a capire che la base delle idee delle classi dominanti è nello sfruttamento esercitato nei luoghi di lavoro. L’idealista piccol9o borghese non ha un pensiero dialettico vede la realtà a compartimenti stagno, non coglie le interconnessioni dinamiche degli eventi. A causa di questo vuoto concettuale non arrivano a capire che la lotta alla Legler, alla Palmera, nella formazione professionale ecc. è la stessa lotta contro le idee dei signori della guerra.
L’idealista piccolo borghese si emoziona con la retorica roboante, i nostri firmatari hanno tirato in ballo i nuovi Cavalieri dell’Apocalisse e i loro scudieri . Siamo certi che quando i nostri firmatari scopriranno che per le masse contadine dell’Europa feudale, guidate dagli eretici, il mito dell’Apocalisse significava la resa dei conti finale con l’aristocrazia e i l suo braccio intellettuale, la chiesa cattolica, ricercheranno figure retoriche rassicuranti per mascherare il loro servilismo. Abbasso i preti rossi.

Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori - Sezioni provinciali di Sassari e di Olbia

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