Darwinismo e Marxismo
di Lev Trotsky – da “I compiti dell’educazione comunista”(1923)
Tradotto dai militanti della sezione di Olbia del Partito Comunista dei Lavoratori
Anche se Darwin, come lui stesso ha dichiarato, non ha perso la sua credenza in Dio malgrado il suo rigetto della teoria biblica della creazione, il darwinismo stesso è nondimeno inconciliabile col suo credo. Per questo, così come per altri aspetti, il darwinismo è un precursore, una preparazione del marxismo. Considerato da un punto di vista materialista e dialettico, il marxismo è l’applicazione del darwinismo alla società umana. Il liberalismo di Manchester ha tentato di adattare meccanicamente il darwinismo alla sociologia. Tali tentativi hanno solo condotto a puerili analogie celanti una perfida apologia borghese: gli antagonismi esaminati da Marx erano spiegati come la legge "eterna" della lotta per la vita. Sono delle assurdità. È solo lo stretto rapporto tra darwinismo e marxismo che permette di capire lo sviluppo vivente dell’essere nella sua primordiale connessione con la natura inorganica; nella sua ulteriore particolarizzazione ed evoluzione; nelle sue dinamiche; nella differenziazione delle necessità della vita fra le prime varietà elementari dei regni vegetale e animale; nelle sue lotte; nella comparsa del “primo” uomo o di una creatura simile all’uomo, facente uso del primo utensile; nello sviluppo della cooperazione primitiva, che impiega organismi associativi; nell’ulteriore stratificazione della società derivante dallo sviluppo dei mezzi di produzione, ossia dei mezzi di assoggettamento della natura; nella lotta di classe; e, infine, nella lotta per il superamento delle classi.
Comprendere il mondo da un punto di vista così ampio significa emancipare per la prima volta la coscienza dell’uomo dai residui di misticismo e assicurare un solido punto d’appoggio. Ciò significa essere pienamente convinti che per il futuro non ci sono intralci soggettivi interni alla lotta, ma che i soli ostacoli e opposizioni esistenti sono esterni, e devono essere sormontati in vari modi, seguendo le condizioni del conflitto.
Quante volte abbiamo sentito dire: “la pratica ha la meglio in fin dei conti”. Questo è corretto nel senso che l’esperienza collettiva di una classe, e di tutta l’umanità, spazza via gradualmente le illusioni e le false teorie basate su affrettate generalizzazioni. Ma si può dire con altrettanta ragione che “la teoria ha la meglio in fin dei conti”, quando noi comprendiamo da ciò che la teoria nella realtà comprende tutta l’esperienza dell’umanità. Vista da questo punto di vista, l’opposizione tra teoria e pratica sparisce, poiché la teoria non è nient’altro che la pratica correttamente considerata e generalizzata. La teoria non respinge la pratica, ma la superficiale, empirica, grossolana attitudine nei suoi confronti. Per essere capaci di valutare correttamente le condizioni della lotta, la situazione della nostra propria classe, noi dobbiamo possedere un metodo sicuro di orientamento politico e storico. Questo metodo è il marxismo, o, per quanto riguarda l’epoca recente, il leninismo.
Marx e Lenin; queste sono le nostre due guide supreme nella sfera dell’indagine sociale. Per le generazioni più giovani la via verso Marx passa per Lenin. La strada diretta diventa sempre più difficile, perché il periodo che divide le nascenti generazioni dai geni che fondarono il socialismo scientifico, Marx ed Engels, è troppo lungo. Il leninismo è la più alta incarnazione e condensazione del marxismo per l’azione rivoluzionaria diretta nell’epoca imperialista dell’agonia mortale della società borghese. L’Istituto Lenin a Mosca deve diventare un’accademia superiore di strategia rivoluzionaria. Il nostro Partito Comunista è permeato dal grande spirito di Lenin. Il suo genio rivoluzionario è con noi. I nostri polmoni rivoluzionari respirano l’atmosfera di questa migliore e più alta dottrina che il precedente sviluppo del pensiero umano ha creato. Perciò noi siamo così profondamente convinti che il futuro sia nostro.
1 commento:
imparato molto
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