Il 6 Luglio i militanti della sezione olbiese del mPCL si sono recati davanti ai cancelli delle fabbriche Novafloor e Technova per presentare la petizione nazionale “Giù le mani da Tfr e pensioni”, indirizzata ai sindacati concertativi e ai partiti della sinistra socialdemocratica di governo, nell’ottica della costruzione del polo autonomo di classe. Le parole d’ordine del mPCL hanno suscitato un grande interesse tra gli operai che si sentono traditi dalle loro organizzazioni tradizionali. Dopo la breve scenata del padrone il quale, preoccupato, ci ha attaccati verbalmente davanti ai cancelli della fabbrica chiamando i suoi operai “fannulloni” e “pezzenti”, la rabbia operaia contro i governi della borghesia, contro i padroni, contro lo scippo del Tfr e l’aumento dell’età pensionabile ha sostenuto la nostra petizione e sono state raccolte numerose firme. La voce di un partito dalla parte dei lavoratori fuori dai cancelli delle fabbriche è stata diffusa ai lavoratori all’interno da parte di quelli che entravano per il turno successivo, cosicché i lavoratori uscenti sono venuti entusiasti a firmare spontaneamente la petizione e a parlare con noi. La sensazione generale degli operai è stata il fatto di non sentirsi più soli e abbandonati, ma di avere la speranza di una direzione che rappresenti i loro interessi. Alcuni operai ci hanno espresso il loro rancore nei confronti della direzione dell’azienda, la quale fa lavorare gli operai della Technova in condizioni insopportabili, ad una temperatura dell’edificio di 38 gradi con l’80% di umidità; un operaio ci parla di “condizioni da inizi del novecento”! Ma in molti di loro è entrata la convinzione di non essere più soli grazie alle nostre parole d’ordine portate davanti alle fabbriche. Ciò indica la nostra giustezza dei principi e della tattica di fronte unico, orientata verso la conquista della maggioranza dei lavoratori alla causa dell’emancipazione della classe operaia dal giogo del capitale. Abbiamo preso contatti con alcuni lavoratori che hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti del mPCL e presto torneremo e ci mobiliteremo a difesa dei diritti degli operai calpestati dal padronato dell’azienda. Anche in un recente volantinaggio fatto davanti ai cancelli della Palmera in crisi la nostra petizione è stata firmata da numerosi operai, e la nostra parola d’ordine della nazionalizzazione dell’azienda in crisi, sotto controllo operaio e senza indennizzo ai padroni, ha suscitato l’interesse di molti lavoratori. Tutto questo dimostra che solo una direzione marxista rivoluzionaria è in grado di conquistare la maggioranza dei lavoratori unificando le loro lotte in una prospettiva anticapitalista.
mPCL - Sezione di Olbia
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