domenica 20 gennaio 2008

Comunicato stampa su contratto metalmeccanici di Marco Ferrando e Franco Grisolia (Partito Comunista dei Lavoratori).

Un accordo negativo dopo una lotta di grande significato

Il Partito comunista dei lavoratori esprime un giudizio negativo sull’accordo siglato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

Dopo una lotta di grande significato, intrecciatasi con la reazione di sdegno per la strage alla Thyssen-Krupp, i metalmeccanici non ottengono, con l’ipotesi di accordo raggiunto, un risultato positivo.

L’aumento reale rispetto ai 24 mesi è di 97 euro lordi medi, cioè meno della proposta padronale di 100 euro giudicata inaccettabile dalla stessa delegazione sindacale pochi giorni fa. In cambio di tale miseria si cede sull’allungamento del periodo contrattuale (30 mesi) e sull’aumento, invece della necessaria riduzione, delle flessibilità.

Tutti affermano a parole che i salari sono troppo bassi (le analisi statistiche dicono che i lavoratori hanno perso nell’ultima fase in termini reali in media 1900 euro annui) e le flessibilità da "governare" e ridurre. Poi si continua a perdere sia sul salario che sulle flessibilità.

La responsabilità primaria ricade sulle direzioni burocratiche delle grandi organizzazioni sindacali che con la politica della concertazione hanno accettato tutto ciò, anche in nome degli equilibri politici e di governo.

Il PCL rilancia quindi con forza la sua indicazione della necessità che tutto il mondo del lavoro si unisca in una grande vertenza generale intercategoriale e generalizzata ai disoccupati e giovani per un forte recupero salariale, l’abolizione delle leggi di precarizzazione (legge Biagi ma anche pacchetto Treu) con la trasformazione in contratto a tempo indeterminato di tutti i contratti precari, un salario minimo garantito di almeno 1200 euro netti, un salario ai disoccupati pari all’80% del salario precedente o del salario minimo, etc.

Nei prossimi giorni gli iscritti e sostenitori del PCL nella fabbriche metalmeccaniche, della FIOM come dei sindacati di base, si mobiliteranno ovunque per un massiccio voto no all’ipotesi di accordo.

Marco Ferrando (portavoce)

Franco Grisolia (responsabile sindacale)

Partito Comunista dei Lavoratori

1 commento:

Anonimo ha detto...
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