sabato 26 gennaio 2008

La teoria della selezione naturale e il materialismo

Il prof. Fiorenzo Facchini riconosce che “molti darwinisti sono credenti” ( La Nuova sardegna 22 Gennaio). Ciò dimostra che per fare scienza del vivente si deve ricercare nella prospettiva della teoria della selezione naturale e dei suoi arricchimenti (quelli della Grande Sintesi e della teoria degli equilibri punteggiati). Altrimenti si fa solo dell’ideologia. Ciò pone problemi non indifferenti agli specialisti credenti perché “il darwinismo rifiuta ogni fenomeno e causa naturale sovranaturale.La teoria dell’evoluzione per selezione naturale spiega l’adattamento e la varietà del mondo biologico esclusivamente in termini materialistici” ( Ernst Mayr, Le Scienze, sett.2000). I biologi credenti quando sono, anche,darwinisti si devono fermare quando l’evoluzione arriva alla specie umana perché qui c’è un “salto rispetto agli altri animali” perché qui interviene dio. Le condizioni generali del salto di cui parla il prof. Facchini sono esposte da Charles Darwin nell’altro suo capolavoro L’origine dell’uomo. In quest’opera non c’è alcun ricorso all’anima creata da dio per spiegare l’emergere della morale. Non si può essere darwinisti a metà, cioè bloccare la teoria della selezione naturale quando si arriva alla speciazione umana. La contraddizione non è tra darwinismo e materialismo, ma tra fede e darwinismo.

In questa contraddizione stanno le ragioni dell’offensiva oscurantista di Benedetto XVI. Secondo metodi tradizionali ben noti, combattuti da Dante, da Machiavelli, da Galileo, da Leopardi e da Francesco De Sanctis, l’attuale pontefice romano si è posto, in Europa, a capo della crociata contro il darwinismo a sostegno invece del Disegno Intelligente – data, in Europa, l’impronibilità della sua versione volgare, il Creazionismo, diffusa negli stati centrali degli USA. Il Disegno Intelligente è sostenuto pure da Bush che, qualche hanno fa, dichiarò che il Disegno Intelligente deve essere insegnato nelle università. Quest’ideologia, che negli Usa ha il suo centro nel multimilionario Discovery Institute, non è che la riproposizione del vecchio finalismo combattuto da Democrito ed Epicureo e sostenuto da Platone e Aristotele. Il corrispettivo del finalismo nella fisica del microcosmo ed in cosmologia si chiama invece principio antropico. Il Disegno intelligente pretende di smentire la teoria della selezione con il solito argomento della complessità: una cellula ha strutture “irriducibilmente complesse”, e non può essere il frutto di una dinamica di pure forze materiali ma, appunto, del disegno intelligente e del suo Ideatore e Creatore che una volta volta creata la cellula lascia fare all’evoluzione. H. Allen Orr su Le scienze (ottobre 2005) risponde a Michael J. Behe, uno dei principali propagandisti del Discovery Institute, ricordando che per i biologi, cioè gli specialisti del settore, “ci sono diversi modi con cui l’evoluzione darwiniana può dar luogo a sistemi irriducibilmente complessi. Una possibilità è che le strutture elaborate possano evolvere per una funzione e poi essere cooptate per un’altra del tutto differente, e irriducibilmente complessa”. Questa è una via indiretta a strutture complesse. La via diretta è quella avanzata nel 1939 dal genetista H. J. Muller: “Supponiamo che una parte sia aggiunta a un sistema semplicemente perché ne migliora le prestazioni; in questa fase non è essenziale per il suo funzionamento. Ma, poiché la parte aggiunta sarà presente durante le successive evoluzioni, da vantaggiosa potrebbe diventare essenziale. Con il ripetersi del processo sempre più parti, un tempo utili, diventano necessarie”.

H. Allen Orr ha concluso il suo articolo sottolineando che “ che i biologi non sono allarmati dall’arrivo dell’intelligent design perché hanno giurato fedeltà all’ateismo materialista, sono allarmati perché l’intelligent design è spazzatura scientifica”. Per questo motivo sia Stephen J. Gould che Niles Eldredge, i paleontologi e teorici della teoria degli equilibri punteggiati hanno sempre rifiutato di partecipare a dibattiti con i sostenitori del Disegno Intelligente. E chiesero agli altri scienziati di fare altrettanto. Per quanto riguarda lo sviluppo dal semplice al complesso, il prof. Facchini “ non ha nulla da eccepire sull’affermazione secondo cui le specie attuali discendono da forme più elementari, meno complesse” . Ma per il darwinismo lo stato attuale delle specie è il risultato di una storia molto più articolata e ricca di variabili interagenti di un lineare dal semplice al complesso. “Non nego – scriveva Gould nel 1994- che l’aumento della complessità sia un dato reale, ma sostengo che il nostro desiderio di vedere la storia come una progressione e gli esseri umani come organismi destinato al predominio ha distorto grossolanamente la nostra interpretazione, inducendoci a porre in posizione privilegiata un fenomeno di importanza relativamente secondaria, avvenuto solo come conseguenza di particolari vincoli iniziali. L’aspetto più saliente della storia biologica è la stabilità del modo di vita batterico, dalle prime testimonianze fossili fino ad oggi e, quasi certamente, anche per tutto il futuro della Terra. La nostra è in realtà <l’età dei batteri>, com’era all’inizio e come sarà sempre”.

Ciò che balza agli occhi nella storia della vita è la sua contingenza contrassegnata da cinque eventi catastrofici i uno spazio di tempo che va da 440 milioni di anni fa ( Ordoviciano superiore) a 65 milioni di anni fa , l’estinzione dei dinosauri ( al confine Cretaceo-Terziario). Nella terza catastrofe, quella alla fine del Permiano ( 245 milioni di anni fa), sparì il 90% delle specie presenti negli oceani, sulla terra i due terzi delle famiglie dei rettili e degli anfibi e il 30% degli insetti “ fu questa la sola estinzione di massa che essi abbiano mai subito” ( Douglas H. Erwin). Inoltre l’espansione dei mammiferi, sulle terre emerse, ha avuto come condizione l’estinzione dei dinosauri. In proposito Gould ipotizzò che i mammiferi, su cui i dinosauri prevalsero per un centinaio di anni, sopravissero alla catastrofe che eliminò i loro oppressori perché erano di piccole dimensioni mentre gli altri erano di grandi dimensioni. Ma gli individui di piccole dimensioni tendono ad essere più numerosi di quelli di taglia più grande. I mammiferi sopravissero alla catastrofe perché erano più numerosi dei dinosauri. “Ma perché i mammiferi erano piccoli? Non già perché sapevano che una cometa avrebbe colpito la terra dopo dieci milioni di anni e che ciò sarebbe tornato loro utile! Semmai, essi erano piccoli per una ragione negativa: e cioè perché i dinosauri avevano avuto la meglio su di loro in tutti i tipi di competizione per l’ingresso nello spazio ecologico di grande taglia. In questo esempio quindi i mammiferi sarebbero sopravissuti come conseguenza di una caratteristica negativa rispetto al predominio dei dinosauri. E la storia della vita è piena di esempi come questa.

Di fronte alla storia dell’evoluzione della vita nel quadro dell’evoluzione geologica del pianeta il Disegno Intelligente non sembra proprio intelligente. Se un ingegnere progettasse una macchina con un disegno la cui tortuosità è tale quale la storia della vita sulla terra, con gli sprechi di materiale che ne deriverebbero qualora si passasse alla realizzazione, non solo non vincerebbe alcun concorso ma gli consiglierebbero la visita di uno psichiatra.

Ipocritamente il Consiglio d’Europa nel documento n. 11297-8 giugno 2007, I pericoli del creazionismo nell’educazione, denuncia l’ideologia del Disegno Intelligente:

La teoria del ‘Disegno Intelligente’, che è l’ultima, più perfezionata versione del creazionismo, non nega un certo grado dell’evoluzione ma afferma ché opera di un’intelligenza superiore e non della selezione naturale. Sebbene più sottile nella sua presentazione, la dottrina del disegno intelligente non è meno pericolosa”(A7, B 93). Denunciamo questo falso paladino della scienza perché la sua politica economica crea le condizioni sociali e culturali per il proliferare di questa spazzatura ideologica. La distruzione della scuola ed università pubbliche ed il degrado culturale che ne deriva favoriscono il misticismo che offusca la mente e rende insicuri gli individui. Battere l’offensiva dei papisti è un imperativo per tutto il movimento operaio rivoluzionario.

Gian Franco Camboni – Direzione nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori

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