martedì 29 gennaio 2008
IL PCL VERSO LE ELEZIONI
sabato 26 gennaio 2008
La teoria della selezione naturale e il materialismo
Il prof. Fiorenzo Facchini riconosce che “molti darwinisti sono credenti” (
In questa contraddizione stanno le ragioni dell’offensiva oscurantista di Benedetto XVI. Secondo metodi tradizionali ben noti, combattuti da Dante, da Machiavelli, da Galileo, da Leopardi e da Francesco De Sanctis, l’attuale pontefice romano si è posto, in Europa, a capo della crociata contro il darwinismo a sostegno invece del Disegno Intelligente – data, in Europa, l’impronibilità della sua versione volgare, il Creazionismo, diffusa negli stati centrali degli USA. Il Disegno Intelligente è sostenuto pure da Bush che, qualche hanno fa, dichiarò che il Disegno Intelligente deve essere insegnato nelle università. Quest’ideologia, che negli Usa ha il suo centro nel multimilionario Discovery Institute, non è che la riproposizione del vecchio finalismo combattuto da Democrito ed Epicureo e sostenuto da Platone e Aristotele. Il corrispettivo del finalismo nella fisica del microcosmo ed in cosmologia si chiama invece principio antropico. Il Disegno intelligente pretende di smentire la teoria della selezione con il solito argomento della complessità: una cellula ha strutture “irriducibilmente complesse”, e non può essere il frutto di una dinamica di pure forze materiali ma, appunto, del disegno intelligente e del suo Ideatore e Creatore che una volta volta creata la cellula lascia fare all’evoluzione. H. Allen Orr su Le scienze (ottobre 2005) risponde a Michael J. Behe, uno dei principali propagandisti del Discovery Institute, ricordando che per i biologi, cioè gli specialisti del settore, “ci sono diversi modi con cui l’evoluzione darwiniana può dar luogo a sistemi irriducibilmente complessi. Una possibilità è che le strutture elaborate possano evolvere per una funzione e poi essere cooptate per un’altra del tutto differente, e irriducibilmente complessa”. Questa è una via indiretta a strutture complesse. La via diretta è quella avanzata nel 1939 dal genetista H. J. Muller: “Supponiamo che una parte sia aggiunta a un sistema semplicemente perché ne migliora le prestazioni; in questa fase non è essenziale per il suo funzionamento. Ma, poiché la parte aggiunta sarà presente durante le successive evoluzioni, da vantaggiosa potrebbe diventare essenziale. Con il ripetersi del processo sempre più parti, un tempo utili, diventano necessarie”.
H. Allen Orr ha concluso il suo articolo sottolineando che “ che i biologi non sono allarmati dall’arrivo dell’intelligent design perché hanno giurato fedeltà all’ateismo materialista, sono allarmati perché l’intelligent design è spazzatura scientifica”. Per questo motivo sia Stephen J. Gould che Niles Eldredge, i paleontologi e teorici della teoria degli equilibri punteggiati hanno sempre rifiutato di partecipare a dibattiti con i sostenitori del Disegno Intelligente. E chiesero agli altri scienziati di fare altrettanto. Per quanto riguarda lo sviluppo dal semplice al complesso, il prof. Facchini “ non ha nulla da eccepire sull’affermazione secondo cui le specie attuali discendono da forme più elementari, meno complesse” . Ma per il darwinismo lo stato attuale delle specie è il risultato di una storia molto più articolata e ricca di variabili interagenti di un lineare dal semplice al complesso. “Non nego – scriveva Gould nel 1994- che l’aumento della complessità sia un dato reale, ma sostengo che il nostro desiderio di vedere la storia come una progressione e gli esseri umani come organismi destinato al predominio ha distorto grossolanamente la nostra interpretazione, inducendoci a porre in posizione privilegiata un fenomeno di importanza relativamente secondaria, avvenuto solo come conseguenza di particolari vincoli iniziali. L’aspetto più saliente della storia biologica è la stabilità del modo di vita batterico, dalle prime testimonianze fossili fino ad oggi e, quasi certamente, anche per tutto il futuro della Terra. La nostra è in realtà <l’età dei batteri>, com’era all’inizio e come sarà sempre”.
Ciò che balza agli occhi nella storia della vita è la sua contingenza contrassegnata da cinque eventi catastrofici i uno spazio di tempo che va da 440 milioni di anni fa ( Ordoviciano superiore) a 65 milioni di anni fa , l’estinzione dei dinosauri ( al confine Cretaceo-Terziario). Nella terza catastrofe, quella alla fine del Permiano ( 245 milioni di anni fa), sparì il 90% delle specie presenti negli oceani, sulla terra i due terzi delle famiglie dei rettili e degli anfibi e il 30% degli insetti “ fu questa la sola estinzione di massa che essi abbiano mai subito” ( Douglas H. Erwin). Inoltre l’espansione dei mammiferi, sulle terre emerse, ha avuto come condizione l’estinzione dei dinosauri. In proposito Gould ipotizzò che i mammiferi, su cui i dinosauri prevalsero per un centinaio di anni, sopravissero alla catastrofe che eliminò i loro oppressori perché erano di piccole dimensioni mentre gli altri erano di grandi dimensioni. Ma gli individui di piccole dimensioni tendono ad essere più numerosi di quelli di taglia più grande. I mammiferi sopravissero alla catastrofe perché erano più numerosi dei dinosauri. “Ma perché i mammiferi erano piccoli? Non già perché sapevano che una cometa avrebbe colpito la terra dopo dieci milioni di anni e che ciò sarebbe tornato loro utile! Semmai, essi erano piccoli per una ragione negativa: e cioè perché i dinosauri avevano avuto la meglio su di loro in tutti i tipi di competizione per l’ingresso nello spazio ecologico di grande taglia. In questo esempio quindi i mammiferi sarebbero sopravissuti come conseguenza di una caratteristica negativa rispetto al predominio dei dinosauri. E la storia della vita è piena di esempi come questa”.
Di fronte alla storia dell’evoluzione della vita nel quadro dell’evoluzione geologica del pianeta il Disegno Intelligente non sembra proprio intelligente. Se un ingegnere progettasse una macchina con un disegno la cui tortuosità è tale quale la storia della vita sulla terra, con gli sprechi di materiale che ne deriverebbero qualora si passasse alla realizzazione, non solo non vincerebbe alcun concorso ma gli consiglierebbero la visita di uno psichiatra.
Ipocritamente il Consiglio d’Europa nel documento n. 11297-8 giugno 2007, I pericoli del creazionismo nell’educazione, denuncia l’ideologia del Disegno Intelligente:
“La teoria del ‘Disegno Intelligente’, che è l’ultima, più perfezionata versione del creazionismo, non nega un certo grado dell’evoluzione ma afferma ché opera di un’intelligenza superiore e non della selezione naturale. Sebbene più sottile nella sua presentazione, la dottrina del disegno intelligente non è meno pericolosa”(A7, B 93). Denunciamo questo falso paladino della scienza perché la sua politica economica crea le condizioni sociali e culturali per il proliferare di questa spazzatura ideologica. La distruzione della scuola ed università pubbliche ed il degrado culturale che ne deriva favoriscono il misticismo che offusca la mente e rende insicuri gli individui. Battere l’offensiva dei papisti è un imperativo per tutto il movimento operaio rivoluzionario.
Gian Franco Camboni – Direzione nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori
domenica 20 gennaio 2008
Comunicato stampa su contratto metalmeccanici di Marco Ferrando e Franco Grisolia (Partito Comunista dei Lavoratori).
Un accordo negativo dopo una lotta di grande significato
Il Partito comunista dei lavoratori esprime un giudizio negativo sull’accordo siglato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.
Dopo una lotta di grande significato, intrecciatasi con la reazione di sdegno per la strage alla Thyssen-Krupp, i metalmeccanici non ottengono, con l’ipotesi di accordo raggiunto, un risultato positivo.
L’aumento reale rispetto ai 24 mesi è di 97 euro lordi medi, cioè meno della proposta padronale di 100 euro giudicata inaccettabile dalla stessa delegazione sindacale pochi giorni fa. In cambio di tale miseria si cede sull’allungamento del periodo contrattuale (30 mesi) e sull’aumento, invece della necessaria riduzione, delle flessibilità.
Tutti affermano a parole che i salari sono troppo bassi (le analisi statistiche dicono che i lavoratori hanno perso nell’ultima fase in termini reali in media 1900 euro annui) e le flessibilità da "governare" e ridurre. Poi si continua a perdere sia sul salario che sulle flessibilità.
La responsabilità primaria ricade sulle direzioni burocratiche delle grandi organizzazioni sindacali che con la politica della concertazione hanno accettato tutto ciò, anche in nome degli equilibri politici e di governo.
Il PCL rilancia quindi con forza la sua indicazione della necessità che tutto il mondo del lavoro si unisca in una grande vertenza generale intercategoriale e generalizzata ai disoccupati e giovani per un forte recupero salariale, l’abolizione delle leggi di precarizzazione (legge Biagi ma anche pacchetto Treu) con la trasformazione in contratto a tempo indeterminato di tutti i contratti precari, un salario minimo garantito di almeno 1200 euro netti, un salario ai disoccupati pari all’80% del salario precedente o del salario minimo, etc.
Nei prossimi giorni gli iscritti e sostenitori del PCL nella fabbriche metalmeccaniche, della FIOM come dei sindacati di base, si mobiliteranno ovunque per un massiccio voto no all’ipotesi di accordo.
Marco Ferrando (portavoce)
Franco Grisolia (responsabile sindacale)
Partito Comunista dei Lavoratori
mercoledì 16 gennaio 2008
Dalla Sapienza per una mobilitazione nazionale anticlericale
COMUNICATO STAMPA DI MARCO FERRANDO
Portavoce naz. del Partito Comunista dei Lavoratori
L’annullamento della visita del Papa all’università di Roma è un successo dell’iniziativa studentesca. Nonostante la clamorosa latitanza di tutte le sinistre di governo, una mobilitazione dal basso, determinata e radicale, ha imposto una battuta d’arresto all’invadenza clericale e al papismo veltroniano. Era ora.
Adesso è necessario allargare la mobilitazione.
2) la fine della scandalosa esenzione fiscale dei beni ecclesiastici, riproposto con voto bipartisan nella finanziaria 2008;
3) l’esproprio delle grandi proprietà della chiesa per una loro destinazione ad uso sociale.
Sono rivendicazioni giuste, popolari, potenzialmente maggioritarie nella società italiana. Richiedono semplicemente una sinistra vera che abbia il coraggio di impugnarle, rompendo con il Pd di Veltroni e Binetti.
domenica 13 gennaio 2008
CONTRO LA DEMAGOGIA POPULISTA E REAZIONARIA DI GIANNI GIOVANNELLI E DELLE DESTRE
Il PCL è altresì solidale con la lotta delle popolazioni campane contro lo scempio dei rifiuti provocato dalla borghesia e dalla camorra, tra loro strettamente collegati da una fitta rete di rapporti affaristici, con la complicità delle giunte colluse e corrotte sia di centrodestra che di centrosinistra. Il presidente-padrone Soru (e insieme a lui i suoi servi come la presidente della provincia Pietrina Murrighile), accettando rifiuti provenienti dalla Campania, contribuisce ad offuscare le responsabilità di Bassolino e della sua giunta nella criminale gestione dei rifiuti.
L’emergenza in Campania non rappresenta altro che il tornaconto del sistema capitalistico in decadenza: non solo questo sistema sfrutta i lavoratori per i profitti di un pugno di industriali e banchieri, ma rappresenta un ostacolo oggettivo allo sviluppo della società e alla salvaguardia dell’ambiente. La questione della “mondezza”, nel napoletano e ovunque, non trova altra soluzione che il controllo operaio e popolare sulla gestione dei rifiuti, strappandolo alla camorra e al manipolo di sfruttatori che devasta l’ambiente e la salute delle popolazioni, in un regime di raccolta differenziata e di adozione delle tecniche scientifiche più moderne per lo smaltimento, quali il trattamento meccanico-biologico (TMB).
Non bisogna lasciarsi ingannare dai parolai del centrodestra che non fiatavano quando il governo Berlusconi voleva portare in Sardegna le scorie nucleari; le eventuali mobilitazioni contro l’approdo dei rifiuti ad Olbia dovranno assumere un carattere nettamente antifascista e contrario ai demagoghi alla Giovannelli. In questo senso facciamo appello alle organizzazioni del movimento operaio, della sinistra e democratiche ad opporsi ad eventuali sbarchi di rifiuti e a contrastare con ogni sforzo tutte le destre.
Partito Comunista dei Lavoratori –Sezione di Olbia
13/01/08
Comunicato stampa Partito Comunista dei Lavoratori Sardegna
Il PCL Sardegna si oppone all’ incenerimento e allo smaltimento in discarica dei rifiuti a prescindere dalla loro provenienza, in quanto pratica dannosa per l’ ambiente e per le popolazioni che vivono a ridosso di questo tipo di impianti.
La decisione di Soru come di altri presidenti di Regione, di accogliere i rifiuti campani, mira a nascondere le responsabilità delle giunte di Bassolino e Rosa Russo Iervolino sul problema della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, mascherando il tutto con la scusa della solidarietà nei confronti delle popolazioni coinvolte nella grave emergenza Campana.
Per questi motivi il PCL Sardegna esprime solidarietà alle popolazioni del Napoletano che in questi giorni hanno intensificato la loro giusta rivendicazione a vivere in salute ed in un territorio non inquinato, condanna la decisione di Soru di bruciare i rifiuti Campani nell’ inceneritore del TecnoCasic a Macchiareddu e di stoccarli nelle discariche di Ozieri , Villacidro o di qualunque altro comune dell’ isola.
L’ unica strada da seguire è quella della unione delle lotte in un unico progetto generale anticapitalistico, perché il capitalismo ha sempre assunto la natura come pura merce, entro la logica cieca del profitto, solo la riconquista del controllo sociale sull’ economia, sulla scienza, sulla tecnica, sulla produzione ed i suoi fini, in funzione della specie umana e quindi del suo ambiente di vita può disinnescare la bomba ecologica alimentata ogni giorno dal capitalismo, ripristinando l’ equilibrio tra produzione e natura.
Il PCL rivendica in primo luogo:
La nazionalizzazione senza indennizzo, sotto controllo operaio delle imprese inquinanti ai fini delle loro riconversioni, vedi fra tutte S.A.R.A.S. s.p.a. e Portovesme s.r.l.
L’ investimento concentrato di risorse, sotto controllo sociale e a spese dei profitti, in un sistema pubblico organizzato di raccolta differenziata dei rifiuti.
La riconduzione sotto controllo sociale e pubblico del sistema di smaltimento dei rifiuti, con la conversione degli impianti di incenerimento in impianti di trattamento a freddo o di dissociazione molecolare dei rifiuti.
giovedì 10 gennaio 2008
Comunicato stampa della sezione di Ozieri del Partito Comunista dei Lavoratori
mercoledì 9 gennaio 2008
Risposta a Ricci
E' ora di chiarire il tutto.
Eugenio Gemmo
martedì 8 gennaio 2008
E' USCITO MARXISMO RIVOLUZIONARIO
Cari compagni, vi comunichiamo che è uscito il nuovo numero di Marxismo Rivoluzionario, rivista teorica del Pcl e supplemento al Giornale Comunista dei Lavoratori. Il numero attuale è completamente dedicato alla Rivoluzione d'Ottobre.
Per richiedere la rivista, il giornale, per abbonamenti etc. potete contattarci via email.
Fraterni saluti
La Sezione di Olbia del Partito Comunista dei Lavoratori
pclolbia@yahoo.it
"Per generazioni di comunisti, di operai, di lavoratori, la Rivoluzione di ottobre ha rappresentato un punto di riferimento politico e non solo. La Rivoluzione russa è stata il sogno, il simbolo stesso della possibilità di un altro mondo basato su rapporti di produzione non capitalistici: un mondo senza padroni..."
Rassegna stampa su Congresso Pcl
1° CONGRESSO DI FONDAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
RASSEGNA STAMPA:
FONDAZIONE PCL, FERRANDO: "Governo Prodi totalmente conforme a Confindustria"
Si è svolto a Rimini il congresso fondativo del Partito Comunista dei Lavoratori. Un anno e mezzo fa la rottura con Rifondazione Comunista, colpevole di essere entrata al Governo e soprattutto si sostenerlo in Parlamento. Dal podio dell'Hotel Royal, il portavoce nazionale Marco Ferrando non risparmia proprio nessuno dai suoi strali: Governo e maggioranza, ovviamente, ma anche tutta la sinistra. Si salvano i movimenti e i sindacati di base. E più che altro si salvano milioni di lavoratori, di disoccupati e di pensionati, a cui qualcuno dovrà pur seriamente cominciare a pensare, da sinistra. Ferrando avoca a sé e al suo partito (e sottolinea "partito) questa capacità di farlo. "Il programma del Governo Prodi -premette Ferrando- è totalmente conforme a Confindustria , come dimostrò, ad esempio, l'anno scorso il cuneo fiscale che portò 6 mld di euro di sgravi alle imprese". E giù duro anche contro Diliberto e Bertinotti. "Quando vediamo il presidente del Consiglio, alla conferenza stampa di Natale, ostentare i propri doni agli industriali senza che nessuno, nemmeno da sinistra, alzi un dito, quando vediamo un Oliviero Diliberto che evoca la salma di Lenin mentre continua a votare le missioni di guerra, quando vediamo Fausto Bertinotti che negozia con Berlusconi leggi elettorali e presenta le encicliche di Papa Ratzinger proprio mentre l'alleata Binetti vota contro i diritti degli omosessuali su ispirazione divina, abbiamo la conferma della nostra distanza politica e morale dall'Unione".
FONDAZIONE PCL, FERRANDO /2: Grande industria teme rottura sociale
"Le ragioni del nostro nuovo partito non stanno solo nell'opposizione" spiega Ferrando dal podio dell'Hotel Royal di Rimini "ma in vent'anni di storia italiana. L'obiettivo principe è quello di "ricostruire un nuovo movimento operaio". Il PCL nasce oggi, "ma ha una sua storia, quella di quasi 20 anni di battaglia politica contro la deriva della sinistra italiana. Il capitalismo italiano migliora le proprie posizioni sulla pelle di milioni di operai e di giovani precari. La nuova concertazione tra Prodi, Epifani e Montezomolo significa subordinare ancora di più i salari al profitto. Le missioni di guerra, utili al posizionamento del capitalismo italiano nel mondo, in Libano, nei Balcani, in Afghanistan, ricevono miliardi su miliardi a scapito della spesa sociale e contro i diritti di autodeterminazione dei popoli".
E guai a diffidare dei moniti "buonisti" di quella borghesia che "domina più di prima e che domina più di prima, e che tuttavia ha un consenso sempre più ridotto nel resto della società. Se addirittura il governatore Draghi e Montezemolo, nel mentre rapinano i salari, ne riconoscono la pochezza, lo fanno non per buon animo, ma perché temono la rottura sociale. Per il centro-sinistra, tenere insieme Montezemolo e i suoi operai, le banche e le famiglie indebitate, è impresa alquanto ardua.
Proprio le peggiori misure anti-operaie e anti-lavoro hanno avuto il determinante sostegno delle forze della sinistra. E' stato un sostegno decisivo per far passare nella società italiana queste misure che altrimenti avrebbero incontrato più opposizione e minor rassegnazione".
FONDAZIONE PCL, FERRANDO / 3: Sinistra Arcobaleno? Sinistra Arlecchino.
Tante e gravissime le colpe della Sinistra, compreso il suo rapporto con i movimenti: "e' una Sinistra che usato i movimenti per una scalata istituzionale e burocratica contro i movimenti stessi". E la Sinistra Arcobaleno? "La Sinistra Arcobaleno non è altro che la nuova veste Arlecchino. La sua cancellazione di falce e martello non è altro che la cancellazione delle ragioni del lavoro". La Sinistra Arcobaleno avrebbe "il compito di ridare vita "ad una nuova socialdemocrazia come canale di integrazione e subordinazione del potere operaio". Ma non ci riuscirà: "questo progetto strategico si scontra con limiti e contraddizioni profonde, quale la massa critica modesta della nuova sinistra arcobaleno, nella sua debolezza di radicamento sociale all'interno del movimento operaio. Di certo la socialdemocrazia della seconda repubblica appare infinitamente lontana dalla forza che il PCI aveva nella prima. Da qui la difficoltà ad alimentare entusiasmo nel nuovo soggetto e nel produrre nella base un effetto di trascinamento e di identificazione in esso. La bastonata inferta al popolo del 20 ottobre e alle sue speranze col voto a favore del protocollo sul welfare è indicativa, e, anzi, il parto della Sinistra Arcobaleno coincide con la crisi profondissima di Rifondazione".
Le parole più dure sono forse quelle sulla guerra in Iraq: "non c'è risposta reale alla domanda di pace senza aperta rottura con l'imperialismo e senza chiamare in causa gli interessi delle nostre classi dominanti e i crimini delle loro truppe tricolori come quelli compiuti in Iraq nella battaglia dei ponti con l'assassinio impunito di decine di irakeni. Tutti ricordano gli italiani uccisi a Nassiriya nessuno ricorda bimbi e donne gravide colpiti dal piombo delle truppe italiane."
Nasce il Partito comunista dei lavoratori: sarà mica l'unico coerentemente anticlericale a sinistra?
Marco Bazzichi - resistenzalaica@gmail.com
(4 gennaio 2007)
Al secondo giorno di congresso un'intervista a Ferrando approfondisce il tema della funzione sociale ed economica del Vaticano e le ragioni della conseguente coerente scelta anticlericale del PCL
Rimini, 4 gennaio 2008.
"Per essere coerentemente anticapitalisti, dobbiamo essere coerentemente anticlericali". Così recita uno dei punti programmatici del nuovo partito nato nell'estrema sinistra, il Partito Comunista dei Lavoratori, di cui si è appena svolto il congresso fondativo, a Rimini. Un anno e mezzo fa la rottura con Rifondazione Comunista, colpevole di essere entrata al Governo e soprattutto si sostenerlo in Parlamento.
Dal podio dell'Hotel Royal, il portavoce nazionale Marco Ferrando non risparmia proprio nessuno dai suoi strali: Governo e maggioranza, ovviamente, ma anche tutta la sinistra. Si salvano i movimenti e i sindacati di base. E più che altro si salvano milioni di lavoratori, di disoccupati e di pensionati, a cui qualcuno dovrà pur seriamente cominciare a pensare, da sinistra.
Dietro il linguaggio che a molti può far sorridere, dietro ai richiami a Trotzky o Marx, dietro la falce e il martello, si svela un'analisi della società italiana che è assai difficilmente aggredibile. Se oggi l'anticapitalismo non vuol dire impegnarsi nell'abolizione della proprietà privata, ma impegnarsi per salari più dignitosi, vuol dire anche riconoscere le roccaforti di una società palesemente ingiusta. Palesemente ingiusta verso i più deboli, leggi pensionati e operai, ma palesemente ingiusta verso tutto ciò che esce dal solco della sacra famiglia cattolica. E in questa rivendicazione di una coerenza anticlericale, per Marco Ferrando e i suoi si tratta di riconoscere il Vaticano come una di queste roccaforti.
Non solo Fiat insomma, non solo spesa militare, ma anche Vaticano, vero e proprio intermediario della spesa pubblica e fonte di ingiustizia sociale. Binetti e finanze vaticane insomma, a braccetto: da una parte si negano le unioni civili, dall'altra si alimenta un sempre più vasto oceano fatto di potere finanziario e di hotel che, grazie a una cappella, non pagano l'Ici. E per ogni euro non pagato da qualcosa, in questo caso la Chiesa o il ristoratore, ce n'è uno in più da pagare per l'operaio. Non fa una grinza.
"A differenza della Sinistra Arcobaleno - tuona Ferrando dal podio dell'Hotel Royal di Rimini - il partito che vogliamo costruire non piegherà mai la verità ai codici della convenienza, del silenzio e della complicità". Per rispondere realmente alla "domanda laica ed anticlericale, così presente in tanta parte della società italiana" è necessario "ricondurre le lotte importanti per i diritti civili e le conquiste democratiche come la 194 alla connessione col potere materiale della Chiesa e alla sua profonda connessione col capitalismo italiano e mondiale".
Non vi è autentica risposta alla domanda laica ed anticlericale "senza rivendicare ad esempio non solo la soppressione dei finanziamenti pubblici oggi elargiti a scuole e sanità private, ma l'esproprio del gigantesco patrimonio immobiliare della Chiesa che va devoluto alle esigenze sociali di milioni di lavoratori e di diseredati". Non c'è Pd né Sinistra Arcobaleno che tenga: "Il Cardinal Bertone rivendichi pure il Togliatti dell'articolo 7 come modello per Walter Veltroni, noi all'opposto vogliamo rompere con la lunga e ossequiosa sudditanza storica della sinistra italiana al Vaticano. Quando diciamo che siamo coerentemente anticlericali perché siamo coerentemente anticapitalisti, diciamo questo".
Seguendo il filo del suo intervento, abbiamo chiesto a Marco Ferrando, portavoce del Partito Comunista dei Lavoratori:
Si può dire che c'è un rapporto tra la mancanza di laicità in Italia e il capitalismo italiano?
"C'è una costante di lungo corso, anche qui, della storia della sinistra italiana. Tutte le sinistre trasformiste che hanno cercato una propria ricollocazione sul terreno di un governo ben accetto dalle classi dominanti hanno dovuto subordinarsi al Vaticano. Il Vaticano è un pezzo materiale del blocco dominante. Non è semplicemente un'ideologia, una somma di valori, è una componente organica di quello che oggi è il capitale finanziario, spesso il capitale industriale... per questo diciamo solo essendo coerentemente anticapitalisti si può essere coerentemente anticlericali. Solo da una sinistra che rompa col trasformismo e quindi col compromesso storico con la classe dominante, incluso il Vaticano, si può fare una battaglia di fondo sulla laicità. Le sinistre di governo da un anno e mezzo, persino sul terreno dei diritti civili, sono a capo chino nei confronti della Chiesa. Persino sui Dico! Voglio dire...sull'unica parvenza, persino simbolica, di politica progressista, persino su quello si chinano ai diktat della Binetti, alle compatibilità col Vaticano".
Però la Binetti fa comodo...
"Eh sì, perché ognuno si sceglie la sua parte in commedia. Il problema non è la parte che ognuno si sceglie nella commedia, ma la commedia. Questa è la tragedia del popolo della sinistra in Italia".
La Binetti non ha avuto lo stesso trattamento di Turigliatto
"No, decisamente, no".
lunedì 7 gennaio 2008
Si è chiuso oggi il congresso di fondazione del Pcl
Marco Ferrando rilancia l’opposizione al governo Prodi a partire da una campagna contro il carovita e per aumenti salariali. Al termine dei lavori Marco Ferrando è stato riconfermato portavoce nazionale.
(6 gennaio 2008)Si è chiuso oggi a Rimini il congresso di fondazione del Partito Comunista dei Lavoratori.
Nella sua relazione conclusiva Marco Ferrando ha sottolineato: ”L’agonia del governo Prodi e della sua maggioranza, la ricerca di un asse Veltroni-Berlusconi-Bertinotti finalizzato ad una nuova legge elettorale, dominano l’attuale passaggio politico. Le sinistre di governo rivelano una volta di più la propria totale mancanza di principi. Invece che contrapporsi alle nuove leggi truffa col rilancio di una battaglia politica proporzionale, negoziano, come sul piano sociale, sul terreno dell’avversario, nell’esclusiva ricerca di una propria tutela di ceto sul piano della collaborazione di classe.
Intanto il PRC vede approfondirsi nettamente, nell’ultima fase, la propria crisi interna.: di consenso e di insediamento sociale tradizionale, operaio e di movimento.”
Nella prossima fase politica il PCL svilupperà un’azione impegnativa su vari terreni:
· La preparazione del partito alla prossima tornata elettorale amministrativa di primavera.
· Il rilancio della campagna di opposizione al governo Prodi, combinato con la denuncia del carattere truffaldino della cosiddetta “ verifica “ annunciata.
· La contrapposizione alla nuova concertazione sulle regole contrattuali. Contro le manovre di governo-confindustria-burocrazie sindacali che cercano di patteggiare qualche riduzione fiscale simbolica sui salari come copertura dell’attacco al contratto nazionale di lavoro, il Pcl rilancia la proposta di vertenza generale, a partire dalla lotta contro il carovita. Con la richiesta di un consistente aumento dei salari e degli stipendi per tutti i lavoratori, di un controllo operaio e popolare sui prezzi, dell’abolizione delle leggi di precarizzazione del lavoro. Il Pcl rinnova la proposta di un’assemblea nazionale dei delegati, a partire dalle fabbriche del No al protocollo, come sede democratica di unificazione dell’avanguardia di classe e strumento di rilancio di una mobilitazione di massa indipendente.
Al termine del congresso Marco Ferrando è stato riconfermato portavoce nazionale del Pcl.
Ufficio stampa Pcl - ufficiostampa.pcl@libero.it - tel.388/6184060 – 329/7417900
E‘ iniziato oggi il congresso di fondazione del Partito Comunista dei Lavoratori
Marco Ferrando lancia la proposta di una sinistra di opposizione alternativa a centrodestra e centrosinistra
(3 gennaio 2008)
Si è aperto oggi, a Rimini, il congresso di fondazione del Partito Comunista dei Lavoratori; la relazione introduttiva del congresso sulla situazione politica nazionale, tenuta da Marco Ferrando, ha rivendicato con forza le ragioni del nuovo partito come sinistra anticapitalistica, basata sul mondo del lavoro, in aperta opposizione a un governo Prodi definito “comitato d’affari delle grandi imprese e delle banche”.
Nettissima è stata la denuncia delle sinistre di governo “arcobaleno” e del loro sostegno al governo: il loro voto alle missioni di guerra e al protocollo sul welfare è stato definito “un autentico ”tradimento”.
Partendo dalla proposta di una grande vertenza generale del mondo del lavoro attorno alla richiesta di un forte aumento dei salari e dell’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, il PCL avanza rivendicazioni programmatiche apertamente anticapitalistiche: come la nazionalizzione delle banche (definite “associazioni a delinquere”), l’esproprio sotto controllo dei lavoratori delle aziende in crisi, che licenziano o responsabili di omicidi bianchi; l’esproprio delle grandi proprietà immobiliari della Chiesa.
La prospettiva rivendicata da Ferrando è quella di un governo dei lavoratori che liberi la società italiana dall’attuale “dittatura degli industriali e delle banche” per riorganizzare la società su basi socialiste.
Sul terreno politico istituzionale il PCL si batte per una legge elettorale interamente proporzionale contro tutte le proposte di “legge truffa” oggi oggetto di negoziato tra centrodestra e centrosinistra.
Forte è la difesa da parte del PCL della legge 194 contro quella che è stata definita “l’arroganza reazionaria della Chiesa”.
In conclusioni, la proposta avanzata è quella “una sinistra che non tradisca” alternativa a centrodestra e centrosinistra: una proposta rivolta innanzitutto ai lavoratori, ma anche ai tanti militanti e iscritti oggi in crisi di una sinistra di governo definita “in coma profondo e irreversibile”.
Ufficio stampa Movimento per il
Partito Comunista dei Lavoratori
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